
PROFUMO DI NATALE
Quest’anno avevo deciso di non fare l’albero di Natale.
Immersa ormai fino alle orecchie in una intensa e frenetica fase di trasloco, lunghissimo infinito trasloco, colloco mentalmente lo scatolone contenente l’albero, appunto, le decorazioni, le luci e il presepe, sotto decine di altri scatoloni.
Il mio, poi, è un albero di Natale particolare, frutto di decenni di ricerche e acquisti mirati. C’è un mondo che parla di me nel mio meraviglioso albero pieno zeppo di ricordi e di viaggi e di pezzi unici.
Quindi, preso atto dell complessità dell’opera, quest’anno ho detto: niente albero di Natale.
Decisione presa dalla parte più razionale di me, quella che ha catalogato scatola per scatola, affogato nel pluriball oggetto per oggetto con religiosa precisione.
Quella consapevole che il recupero della scatola delle decorazioni richiederebbe la rimozione di quintali di altre scatole, con buona pace di un lavoro iniziato a Giugno.
No Rachele. Quest’anno ne fai a meno!
Manco per niente.
All’albero non ci rinuncio, ha gridato la mia parte romantica e tradizionalista!
Mi accontenterò di un sostituto.
Quindi oggi ho preso la macchina e sono andata in un vivaio. Ho parcheggiato, sono scesa e l’ho visto.
Amore a prima vista.
Un abete piccolo piccolo, più basso della mia Vittoria. Cicciottello. Più largo che alto. Verdissimo. E profumato.
Quel profumo dei miei primi Natali, di quando mio padre portava a casa l’albero legato stretto nello spago, lasciando una scia di aghetti verdi sul pavimento bianco. Tagliato lo spago, l’abete sembrava sbocciare e inondava la casa di quel profumo inconfondibile. Imparagonabile. Unico.
Profumo di Natale.
E oggi anch’io ho portato a casa quel profumo, e il pavimento è pieno di aghetti verdi.
Un filo di luci basta e avanza.
Poche palline. Banali ed economiche.
Non sarà un’opera d’arte ma è il nostro albero e anche quest’anno, nell’accampamento in cui si è trasformata la nostra casa, sarà Natale.
Buonanotte 😊