“Non tutte nasciamo per essere mamme”. È vero.
Certo non mi riferisco a me che, già prima di nascere, cullavo e consolavo gli spermatozoi nel liquido amniotico o che, già a 3 anni, sognavo di diventare una puericultrice.
Ma è vero.
Ci sono donne che diventano mamme pur non avendone l’indole e dovranno convivere con questa scelta “innaturale” per tutta la vita.
E rimpiangeranno tutto ciò che avevano “prima”, ciò che potevano permettersi di fare “prima”, l’infinita libertà che contraddistingue soltanto il “prima”.
Perché il “dopo” lo conosciamo bene.
E se nasci mamma lo accogli come un miracolo.
Se non nasci mamma, lo accetti ma, certo, non gridi “ho visto la Luce!”
Se nasci mamma ti nutri del pianto di tuo figlio, dei suoi capricci, delle colichette che, fatalmente e regolarmente, alle 3:00 di notte lo trasformano nell’Esorcista.
Se nasci mamma sorridi della macchia indelebile di cioccolato sul tailleur bianco o dell’odore acido del rigurgito sul colletto della camicia.
Se nasci mamma conti i minuti che ti separano dal bagnetto, impazzisci per l’odore dell’ossido di zinco e sfidi te stessa nel pit stop del cambio pannolino.
Tutto questo cambia radicalmente se non nasci per essere mamma e passi le tue giornate a rimpiangere la tua libertà, la spensieratezza, quel tuo essere spregiudicata e unica responsabile delle tue giornate.
Quindi non ti nutri del pianto di tuo figlio. Anzi. Nei frequenti attacchi di follia vorresti quasi mangiarti proprio lui.
E quando, in piena notte, lui sembra posseduto, tu vorresti chiuderlo in una stanza e continuare il sonno bruscamente interrotto.
Se non nasci mamma, il tubetto della pasta Fissan si buca regolarmente, creando bruchi di impiastro bianco che ti si attaccano alla pelle e non vanno via neanche con lo Chanteclair.
Se non nasci mamma tremi al pensiero dei primi passi, all’idea dello svezzamento.
Rifiuti e rimandi l’idea di togliere il pannolino, sapendo che ogni notte sarà tormento. E chili di lenzuola da togliere e rimettere, pigiamini da cambiare, culetto bagnato da asciugare, lacrime da consolare. Ore senza dormire.
Ma, soprattutto, se non nasci mamma, avrai una vita piena zeppa di rimorsi e sensi di colpa.
Perché saprai sempre di non essere stata abbastanza, di non aver fatto ciò che lui avrebbe meritato.
Che sei stata una mamma sbrigativa e intollerante e per questo inadeguata e imbarazzante.
Crederai di essere la causa di tutti i suoi problemi: dalle turbe adolescenziali al divorzio prematuro.
Ti sentirai responsabile delle sue depressioni, dei suoi insuccessi e delle cadute rovinose.
Ma questo non cambia.
Perché, anche se nasci mamma, avrai una vita costellata di dubbi e di sensi di colpa. Crederai di non essere mai abbastanza, che avresti potuto fare di più e meglio.
Per fortuna, alla fine i nostri figli crescono, in un modo o nell’altro.
E lo fanno nonostante la nostra poca inclinazione o il nostro totale coinvolgimento.
E, mamme o non mamme, ci sentiremo sempre un po’ in difetto, nonostante ogni figlio sia, a modo suo, un inestimabile e ineguagliabile capolavoro.

Baci 😘

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