
Donne, dududù…
Multitasking non è abbastanza. Questo termine non rispecchia me ma non rende merito neanche alla metà delle donne che conosco.
Perché essere figlia, mamma, moglie, sorella e amica non è che l’inizio dell’infinito universo femminile.
Prendiamo me, ad esempio.
Io che adoro avere la casa sempre in ordine e, nonostante abbia la grande fortuna di avere un validissimo aiuto, spesso e volentieri mi ritrovo a svuotare armadi, credenze e librerie. E ci passo le ore, finché il risultato non mi soddisfa.
Quindi, casalinga imperfetta nei ritagli di tempo.
Io che adoro scrivere e che vengo colta dall’ispirazione quando meno me lo aspetto. Allora mi fermo, raccolgo le idee e comincio a buttare giù parole in preda alla paura di perdere quella momentanea ed effimera illuminazione. Illuminazione che spesso perdo vinta dalla fretta e dall’affanno di non riuscire a far tutto.
Quindi, ambiziosa scrittrice part-time.
Io che amo il mio lavoro, che organizzo, imposto, decido, faccio e disfo per la gioia di mio marito che mi ha voluta con lui in un’esperienza tanto entusiasmante quanto impegnativa. Io ci sono, a modo mio. Con tutta me stessa e al massimo delle mie possibilità.
O bene o niente.
Quindi, donna all’inizio di una brillante carriera.
Io che amo essere una mamma presente, organizzata, efficiente. Che spesso mi limito a leggere le chat delle altre mamme prendendo nota sul palmo della mano. E poi trasferisco tutto in agenda per non perdere il passo, perché i miei figli non vengano mai a dirmi che le altre mamme sono migliori di me… E poi le vitamine, le difese immunitarie, la colazione equilibrata, il pranzo che non sia “mamma qui si mangiano sempre le stesse cose…”.
Quindi, mamma spesso inadeguata.
Io che amo mio marito più di ogni altra cosa al mondo. E che da ben 18 anni cerco di dargli la parte migliore di me. Ma capita, e come se capita, che spesso il mio lato oscuro prevalga su quello rosa confetto e io mi trasformi repentinamente e senza alcun preavviso nella persona peggiore che io conosca. O quasi. E capita, e come se capita, che io cada nella tentazione di somigliare a quel genere di moglie che non vorrei mai essere: pesante, pressante, pedante.
Quindi, moglie a malapena andante.
Io che amo i miei genitori ma che come figlia non sono un granché. Vivo lontano e pigramente rimando le visite. Spesso faccio anche fatica a chiamare. A volte anche a rispondere.
Quindi, figlia ingrata e sciagurata.
E poi amica molto esigente e poco presente.
Sorella troppo giudicante.
Zia esageratamente invadente.
No, multitasking non basta.
Superlativo assoluto, ne abbiamo?